Il 13 novembre ricorre una delle giornate più sanguinose legate al terrorismo recente: la notte di Parigi del 2015 durante la quale una serie di attentati, avvenuti in rapidissima successione in sei punti diversi della città, causarono 130 vittime e lo sgomento di tutti coloro che si trovarono improvvisamente quelle immagini di terrore e morte scorrere sui teleschermi. (...) “Ok mamma cara baci dalla tua Valeria Dovrei già esser fuori ma sono ancora qui Ti chiamo domani che adesso vado a un concerto Ho tutti i miei amici che mi aspettano lì Stacco un po’ la spina che certo male non fa E faccio un po’ di festa fino a quando mi va Stasera voglio star bene e stare in mezzo al bacan Vado in un bel locale si chiama Bataclan” Poi il silenzio. Lo stesso silenzio che nella realtà ha fatto seguito al fragore delle bombe e delle mitragliatrici. Valeria ci lascia quella sera ma ci lascia anche molto su cui riflettere. La vita e i nostri sogni che non possono mai essere messi da parte per poter dare un senso all’esistenza. La libertà come valore inalienabile per poter dare ali a quegli stessi sogni. La solidarietà e la condivisione come fine ultimo della vita sociale. Questo il terrorismo punta a distruggere e questo dobbiamo salvare per fa si che le bombe non vincano. Mai. Leggi qui l'articolo completo (di Annalisa Balestrieri)
Achieving Great Goals Depends on Hard Work An Ongoing Dialog with Massimo Priviero
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Dicembre 2019
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